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DUE TEDESCHI SALVATI SUL SASSO DEL FERRO

LAVENO MOMBELLO - Si può parlare di una nuova sciagura sfiorata , quella che si è vissuta domenica sera a Laveno Mombello, in seguito ad una coppia di tedeschi, lui 62 anni e lei 59, che, come la scorsa settimana, con protagonisti altri due tedeschi tratti in salvo, solo lo scorso venerdì sera sulle pareti impervie del Sasso del Ferro, dopo che avevano  sbagliato il percorso di discesa. per ritrovarsi pericolosamente sul ciglio di una scarpata di circa 100 metri, sopra il cimitero, di Laveno. I due nuovi protagonisti sono finiti in una zona ancor più impervia e difficile da raggiungere, sopra delle rocce a strapiombo, fra la stazione di arrivo della Funivia e la vetta del Sasso del Ferro, a quota 1005 metri di altezza.

I due in vacanza a Laveno, in via Fortino, sono W.G. e O.H., domenica avevano deciso per una camminata sul Sasso del Ferro. Verso sera, al momento del rientro, hanno però completamente sbagliato il percorso e dopo essere scesi dalla vetta, seguendo il percorso della 3V Varesina, si sono persi, vedendo a distanza la stazione di arrivo della funivia, hanno disperatamente tentato di risalire, finendo purtroppo fra rovi e piante di nocciolo, che nascondevano l'insidia di una pericolosa parete rocciosa. Poi non riuscendo più a continuare, la donna stremata e l'uomo piuttosto provato, hanno chiesto aiuto all'unica persona che conoscevano, un vicino di casa, che ha immediatamente allertato, attorno alle 18,15 la protezione civile di Laveno Mombello. Da una prima informazione si parlava di due turisti stremati ai bordi del sentiero che scende dalla funivia, per questo, la prociv, avvertita la sala operativa dei vigili del fuoco di Varese, mentre con due squadre si metteva in moto risalendo la mulattiera di Casere e la seconda che da Casere porta alla vetta del Sasso del Ferro, ma lungo il tracciato dei due nessuna traccia. Poi, grazie alla collaborazione di Paola Mattioni della Funivia, che si collegava al telefonino dei due tedeschi, si capiva che questi erano sull'opposto versante in una zona pericolosa e veniva richiesto l'aiuto del Saf dei vigili del fuoco.  I due tedeschi, non senza fatica, sono stati così raggiunti da due volontari della Prociv di Laveno che, scendendo sul sentiero e poi a carponi, passando sotto rovi e fitti cespugli di nocciolo, raggiungevano i dispersi rendendosi conto della pericolosa posizione. Si chiedeva così ai colleghi, ed ai vigili del fuoco volontari di Laveno, che si apprestavano a scendere, di portare con se giacconi, per gli infreddoliti turisti e i primi aiuti. L'operazione veniva seguita a valle dalla croce rossa e dallo stesso sindaco di Laveno Mombello Graziella Giacon,  che per l'intera notte ha seguito l'intervento, così come i carabinieri di Laveno. Con il determinante intervento del Saf dei vigili del fuoco di Varese, che verso le 22,30, con altri volontari della Prociv e con l'uso di motoseghe per aprirsi un varco, questi raggiungevano il gruppo dei soccorritori e dei dispersi. Si richiedeva  l'intervento di un elicottero abilitato al volo notturno, vista la situazione e viste le difficoltà di trasporto dei due tedeschi, ma non essendo questi feriti, o comunque in pericolo di vita, non è stato possibile, ed allora non è rimasto che aprisi un varco verso valle e scendere sino ad uno spiazzo più agevole, dove si è atteso sino alle 7 di questa  mattina l'arrivo dell'elicottero del 118 che con il Soccorso alpino a bordo, che hanno finalmente vericellato i due dispersi trasportandoli nell'area di atterraggio del Pradaccio, dove ad attenderli c'era con la croce rossa anche i carabinieri di Laveno Mombello, I due dopo le cure del caso sono stati precauzionalmente trasportati al pronto soccorso di Cittiglio, ed i sanitari, a parte lo stress e la stanchezza di una notte all'addiaccio, non hanno riscontrato ne ferite ne traumi, Così dopo le cure del caso hanno potuto far rientro a casa. Certo che come afferma lo stesso sindaco di Laveno Mombello, occorre che si seguano i tracciati sentieristici tracciati e occorre non abbandonare i percorsi, come del resto indicano i cartelli posizionati dalla prociv lavenese in tre lingue. Ma vi è anche un invito alla prudenza.

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